La storia del rugby

Com'è nato

foto Italia-Francia 1960
Italia-Francia 1960

Come per gli altri sport con la palla possiamo rintracciare le origini del rugby nella tradizione greco-romana. Tuttavia il gioco attuale si avvicina all'harpastun, di origine spartana. Nel Medioevo non è facile seguire la sue evoluzione, si conosce, però, il gioco della soule, praticato in Francia, Normandia, Bretagna e nelle regioni al di là della Manica, dove prenderà il nome di football, l'obiettivo del gioco era portare la palla oltre un limite che poteva essere un muro di cinta o addirittura un portale di una chiesa.

Rugby moderno

immagine giocatori rugby

La data ufficiale della nascita del rugby è il 1823, la questione dell'origine del rugby, però, resta controversa e legata a testimonianze legali. Nel corso dei decenni successivi, si sentì il bisogno di attuare una codificazione delle sue regole, il gioco presentava alcune caratteristiche distintive, come la libertà di correre con la palla in mano, di placare il giocatore con la forza e l'ammissione dello hacking, cioè la possibilità di dare calci negli stinchi, tuttavia era considerato ancora un ramo del football.
Nel 1863 si propose la messa al bando del placcaggio e della possibilità di trattenere la palla in mano. Fu proprio a questo proposito che il gruppo di rugby si tirò indietro, poteva accettare l'abolizione del hacking, ma non il divieto di portare il pallone con le mani.
Il 26 Gennaio 1871, venti club di rugby, si riunirono a Londra e fondarono la RFU (rugby football union), stabilendo un regolamento unico di gioco in cui i punti fondamentali riguardavano: l'abolizione dell'hacking, l'impiego di una palla ovale (con la funzione di renderla difficilmente controllabile con i piedi) e la possibilità di correre con la palla fra le mani. Il numero dei giocatori venne fissato prima a venti, poi a quindici, qualche anno più tardi.

Caratteristiche del gioco

Una partita dura complessivamente 80 minuti ed è divisa in due tempi da un intervallo di 10-15 minuti. La partita non si chiude allo scadere del tempo, bensì quando l'azione in corso termina per interruzione di gioco. La regolarità del gioco è garantita da un sistema di arbitraggio che, ad alti livelli, vede l'intervento di cinque figure.
Fino alla fine degli anni '60 non erano previste le sostituzioni, in modo particolare per due motivi: il rugby, come metafora di una battaglia, non poteva ammettere che un uomo infortunato potesse essere rimpiazzato e per il timore che una sostituzione comportasse ragioni tecniche.
Il campo è un rettangolo che non deve superare i 100 metri di lunghezza e i 70 metri di larghezza. Con la nascita della RFU le dimensioni e la forma della palla non erano affatto definite, solo nel 1892 furono codificate le caratteristiche dell'ovale che però non sono quelle attuali, L'ovale, infatti, risultava meno allungato (circa 270 millimetri di lunghezza, 750 millimetri di circonferenza massima e 620 millimetri di circonferenza minima), il peso era di 400 grammi.
Fra il 1926 e il 1931, Percy Royals, propose nuove dimensioni, la lunghezza e la circonferenza massima rimasero inalterate, ma mutò la circonferenza minima che passò a 250 millimetri, questo cambiamento conseguì anche una diminuzione del peso di circa 100 grammi.
Nel 2004, l'IRB, pubblicò una serie di regole per quanto riguarda la forma, dimensione (lunghezza 280-300 millimetri; circonferenza massima 760-790 millimetri; circonferenza minima 580-620 millimetri), materiale (cuoio), peso (410-460 grammi) e pressione del pallone.


Pagine create da Alessia, Alice, Flavia, Giada e Martina.